CRITICA
…C’è una serie di opere specie dopo il ’75 nelle quali è quasi fisica per intensità l’impressione che si tratti di frammenti di un grande naufragio del mondo, che da una inanime passività acquistano forma connessa, architettonica, si ricompongono persino in figure intelligibili come colte tra gestazioni e suturazioni, la cui precarietà o incertezza è sottolineata da incidenti, da divaricazioni, da sovrapposizioni, da plicature slittanti, da scontri e incontri improvvisi, sagome semoventi in inesauribili presentazioni.
– Carlo Ludovico Ragghianti –
…Accadono degli eventi nei dipinti o nei disegni di Vaccarone, ma spesso quello che stia esattamente succedendo non è evidente, né il come né il perché. C’è una ricchezza di significati che sottintende gli accadimenti presentati nelle sue immagini che va oltre, è più grande degli accadimenti stessi; egli ha fatto uso dell’arte,della sua visione, della sua abilità, per rendere universale l’esperienza di certi avvenimenti e certe condizioni ma nello stesso tempo per renderla sorprendente e spesso imprevedibile…
– Peter Frank –
…Ciò si deve, a mio avviso, al fatto che ogni aspetto, ogni suggerimento del mondo esterno,
filtrato, trasfigurato dalla sensibilità e dalla fantasia dell’artista, viene a far parte della sua storia più intima, si fa immagine di un travaglio interiore che dopo aver attinto dal profondo i vocaboli di un lessico formale tutto suo, inconfondibile ed eccezionalmente ricco di possibilità espressive, lo modella e lo adatta alle più varie circostanze ed occasioni rappresentative.– Enzo Carli –
…per quelli della sua generazione (è nato nel 1940)
la pittura è intesa come una palestra di sperimentazione, dunque d’avanguardia, un territorio mobile e fluido che incrocia non solo gli stili coevi, piuttosto i tanti stimoli culturali provenienti dall’esterno, perché l’arte è innanzitutto aria che si respira.
Non secondario, non si ha estetica senza etica…– Luca Beatrice –
BIOGRAFIA
Francesco Vaccarone è nato alla Spezia il 4 ottobre 1940.
Inizia a dipingere giovanissimo sotto la guida di G.U.Caselli e di G.Bellani dedicandosi nel contempo a studi classici e filosofici.
Dal 1957 al 1964 presenta le sue prime mostre personali e prende parte a numerose mostre collettive in molte città italiane. Il linguaggio creativo di questo suo primo periodo è figurativo con molte attenzioni all’espressionismo tedesco.
Dal 1965 al 1969 ha un secondo studio a Genova ed è impegnato in ricerche sui linguaggi visivi in stretto contatto con poeti(Gruppo 63) ed artisti dell’avanguardia sperimentale italiana(Trerosso di Genova,’70 di Firenze, LineaSud di Napoli) con cui dà vita a convegni e mostre.
Nel 1970 sposta il secondo studio a Roma dove perfeziona alla stamperia Il Cigno le sue conoscenze delle tecniche calcografiche realizzando moltissime incisioni. Frequenta artisti tra cui Marini, Gentilini, Raphael Mafai, Zancanaro, Guttuso, Fieschi.
Nel 1973 viene pubblicata la prima monografia dedicata al suo lavoro,con prefazione dello storico dell’arte Enzo Carli e del poeta Dino Carlesi, a cura della Galleria d’Arte Macchi di Pisa.
Gli vengono allestite numerose mostre in Italia ed in Svizzera e gli vengono assegnati prestigiosi riconoscimenti.